Entropie,  Life,  Tech

Due mesi dopo il “fatto”

Lay off

Seguendo la tendenza del 2022, ad inizio Novembre 2022 l’azienda che ci aveva acquisito promettendo mari e monti ha deciso (o magari avevo già deciso sin dall’inizio) di chiudere il nostro ufficio con tutte le persone coinvolte col nostro progetto.

Una “shockante liberazione” da una situazione che andava sempre più peggiorando, soprattutto per l’umore del mio team a cui purtroppo non potevo più dare buone notizie da tempo.

A dire il vero tanto shockante la notizia non è stata perchè ad Giugno avevano già licenziato un migliaio di persone, ma ci aspettavamo una mossa simile magari dopo un anno.

La campagna acquisti

Trovandomi al momento della notizia in ferie, ho dovuto preparare un piano d’azione particolare, un po’ perchè la situazione generale non era rosea ed il rischio era di saltare su di una altra barca a rischio acquisizione o fallimento, un po’ perchè ci si trovava a ridosso del periodo natalizio fase durante la quale i recruiter e le aziende operano ad intermittenza.

Summa cum sintesi, dopo aver rigettato alcune selezioni che per me sollevavano già delle bandierine rosse (se non nere) mi sono trovato con tre opzioni ed ho scelto definitivamente quella che mi sembrava più adatta da un punto di vista di team, tecnologia, progetto, salario e benefit. Ho anche creato una simpatica matrice per associare dei punti ad ognuna posizione lavorativa immediatamente dopo la prima call di screening col recruiter.

Il non poter lavorare più coi miei ragazzi e ragazze del team è stata forse la parte più dura della vicenda, un po’ perchè la decisione è stata presa completamente top-down e per quello che ne sapevamo overnight. Ma soprattutto perchè il modus operandi è stato quello americano, ovvero bloccare immediatamente tutti gli account e di conseguenza ogni possibilità di comunicare coi colleghi, almeno per salutarsi una ultima volta.

La gilda degli sviluppatori straordinari

Ero e sono molto fiero di un team che si è raddoppiato in due anni. Sono degli ottimi professionisti di cui sono grato perchè hanno concretizzato gran parte della roadmap architetturale che avevo iniziato a delineare nel 2021.

In momenti come questi molti di quelli che erano tuoi colleghi diventano qualcosa di più, persone di cui ti puoi fidare, persone con cui stringi amicizie e naturalmente con cui vorresti lavorare ancora in futuro.

Dopo che la notizia del lay-off è stata resa pubblica siamo stati bersagliati di offerte, il problema era discriminare tra le opzioni esistenti. Siamo stati avvicinati da alcune delle Big Six e da altri nomi importanti in Germania interessati a coprire un settore che ancora “nuovo”. L’idea di tornare al mondo consulting non mi attirava molto e quando mi è stata offerta una posizione come individual contributor ho gentilmente rifiutato. Avrei scelto diversamente se avessi avuto le garanzie di poter lavorare con parte del mio team. Fatto sta che più della metà del team ha già trovato una alternativa e con l’anno nuovo si appresta ad iniziare un nuovo ciclo professionale.

Durante questi mesi ci siamo scambiati informazioni, suggerimenti, referenze e soprattutto commenti sulle varie opzioni sul mercato. Sono contento di come siano cresciuti professionalmente e di come possano ricoprire posizioni più senor oggi.

Garden leave

La terminazione per cause operative di forza maggiore o per licenziamento spontaneo in Germania da in genere diritto al cosiddetto garden leave. Ovvero il lavoratore è autorizzato a non lavorare e percepire lo stipendio durante tutto il periodo di preavviso.

Questo significa che ci si trova con tre mesi o più di “vacanze pagate non pianificate”. Nel caso in cui si trovi un nuova occupazione si può interrompere tale garden leave ed iniziare a lavorare per la nuova azienda.

Ammetto che due mesi di nullafacènza possano creare un po’ di noia. Per questo motivo per esempio mi sono dedicato ad un corso intensivo di tedesco, qualche piccolo viaggio e qualche progetto personale o con amici.

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