Dati ai posteri
Durante la sosta pre natalizia in Italia, ho approfittato di qualche giorno di pausa da lavoro per riordinare vecchie cose e fare un po’ di pulizia di vecchi dischi fissi.
Tale operazione richiede banalmente la copia dei vecchi dati su di un altro dispositivo (dvd oppure un altro disco), ma cosa succede se il giorno dopo il backup il disco utilizzato come destinazione decide di schiattare in una nuvola di fumo puzzolente?
Negazione -> Rabbia -> Patteggiamento -> Depressione -> Accettazione
Alla fase della accettazione provi a vedere se la Rete ti offre qualche supporto ed e’ li che entri nella tana del bianconiglio marchiato “recupero dati”.
Ci sono vari tipi di danni che un disco puo’ andare incontro col tempo: danno elettronico, danno logico o danno fisico. I dischi ssd di ultima generazione per fortuna non hanno piu’ molti di questi problemi ma quelli un po’ piu vecchi naturalmente si.
Sta di fatto che la scheda PCB del mio disco si era fulminata, riesco a recuperare il modello e ne ordino una compatibile. Ma cio’ non e’ abbastanza, non si puo’ semplicemente sostituire la scheda PCB va anche recuperata la eprom per far partire il disco correttamente, altrimenti il sistema operativo non lo riconoscerebbe. In alcuni casi alcune schede permettono un facile swap della eprom, in altri casi la sostituzione non e’ cosi semplice.
Il fornitore della scheda per fortuna offre anche questo tipo di servizio e dopo avergli inviato il tutto riesce a recuperare i dati, disco originale compreso ad un costo anche contenuto.
Tutto cio’ mi ha fatto rivedere le mie politiche di backup:
- facendo un backup su di un disco nuovo
- attivando anche una copia di backup su una soluzione in cloud
Morale: Se vi muore un supporto (disco rigido, scheda di memoria, etc etc) non disperate, ci potrebbe essere una soluzione.
PS Alla fine non e’ andata cosi male… cit.